Sulle sponde dell’oceano, Mauritania
Una bellezza naturalistica travolgente
Passeggiata e foto sull’oceano a non finire e poi cenetta sotto il cielo stellato illuminato dal fuoco acceso da Said, il quale dopo aver pregato e cenato ci ha preparato il tè mauritano, con la sua teiera colorata e bicchierini di vetro.
Il modo tradizionale di preparare questo tè necessita di circa un’ora di tempo perché prevede che sia ripetuto per tre volte: il primo bicchiere è amaro come la vita, il secondo è dolce come l’amore e il terzo è soave come la morte. Chi lo prepara pone nella teiera, sempre ben riscaldata, l’acqua, vi aggiunge una dose di tè verde e un misurino di zucchero, quando l’infuso, mantenuto caldo ha raggiunto la temperatura di 100 gradi, ne viene versata solo una parte in un piccolo bicchiere, mentre il rimanente viene lasciato in infusione. Il rito inizia da qui: il contenuto del primo bicchiere viene versato dall’alto da un bicchiere all’altro, a più riprese, in modo da creare in ognuno un piccolo strato di schiuma bianca, soltanto a questo punto, l’infuso della teiera, viene versato nei piccoli bicchieri di vetro, alcune volte aggiungendo la menta fresca e poi servito sopra un vassoio circolare, in questo modo il tè diventa un rituale che ripetuto diverse volte al giorno, serve a riempire le lunghissime giornate nel deserto ed a facilitare la socializzazione.
Dopo il tè siamo rimasti a parlare un po’ con Said osservando il panorama che ci circondava, il cielo stellato illuminato dalla luna, sentendo solo la risacca delle onde. La mattina seguente ci siamo svegliati verso le 7:00 e naturalmente abbiamo fatto colazione bevendo il tè e mangiando del pane, dopo aver pagato 6000 UM per il pernottamento, abbiamo ripreso il viaggio verso Ten Aloul per poi arrivare ad Iwik, un villaggio di pescatori abitato da 62 famiglie, una scuola e tanto pesce fresco disteso al sole ad essiccare.
Abbiamo fatto un bel giro a piedi, fotografando pellicani bianchi, pellicani grigi e sterne nere, poi ripresa la jeep siamo giunti a Tèchot dove una famiglia del posto ci ha offerto il tè, uno spuntino veloce, un po’ di rilassamento e poi via verso Cape Timiris più precisamente a Nouamghar, attraversando la Baie de St. Jean, con i suoi scenari spettacolari! Arrivati a destinazione siamo rimasti a bocca aperta, eravamo circondati da tante varietà d’uccelli: pellicani bianchi, fenicotteri rosa, cormorani, aironi e tanti granchietti. Mentre cenavamo sotto un cielo stellato, la luce della nostra torcia attirava tanti insetti e piano piano si è avvicinato un granchio che li catturava e se li mangiava, nell’immenso silenzio si sentiva il rumore del suo sgranocchiare!