Diario di viaggio dell’India del sud: Tiruvannamalai
Tiruvannamalai: un’altra tappa del nostro viaggio nel tamil Nadu
Tiruvannamalai, a tre ore di viaggio da Kanchipuram; qui abbiamo visitato il Arunachaleswar Temple, che è esteso su dieci ettari di terreno, di fronte alle vie d’accesso risplendono tante fiammelle e si sente l’odore del ghee, inoltre ci sono quattro grandi gopuram (alta torre piramidale) non dipinti.
Entrando nel tempio si passa dal profano al sacro, attraversando corridoi con statue di divinità, per poi arrivare al centro dove i brahmini curano il fuoco sacro davanti al lingam. Durante la nostra visita abbiamo assistito alla puja, con la partecipazione di moltissimi fedeli poiché era iniziato il plenilunio di Novembre. Dopo quest’esperienza molto suggestiva e spirituale abbiamo fatto un giro per la città dominata dal Monte Arunachala, vulcano estinto alto 800 m. che abbiamo visitato il giorno successivo. Abbiamo passeggiato sotto al sole bollente, gustandoci a pranzo il meals, più tardi un gelato, lungo le strade intorno al tempio abbiamo acquistato un Mala di Rudraksha, che abbiamo indossato per tutto il periodo trascorso in India. I Rudraksha sono i semi di una pianta, che avrebbero presunte proprietà curative e spirituali.
La mitologia più antica ne attribuiscono la creazione involontaria a una delle tre divinità induista, il dio Shiva; si dice infatti che tutto accadde alla fine di una sua lunga meditazione sulla sorte del genere umano, quando, riaprendo gli occhi, scosso dall’esperienza provata, pianse e le sue lacrime cadendo al suolo si tramutarono nei famosi semi sacri. La mattina seguente sveglia molto presto, di nuovo visita intorno al tempio, ove arrivano pellegrini da ogni paese del Tamil Nadu, durante la notte i pellegrini hanno iniziato il percorso intorno al Monte Arunachala. Noi lo abbiamo fatto nel tardo pomeriggio, ci siamo aggregati ai fedeli scalzi, percorrendo 14 Km. alla base del monte, impiegando circa 3 ore. Lungo la strada, ci sono banchetti che vendono cibo, dolci, bibite, oggetti religiosi, vestiario, ma soprattutto ci sono tanti mendicanti.
Si incontrano tante persone malate e tanti non vedenti che cantano chiedendo una piccola offerta, tanti sadhu e non mancano personaggi particolari. La strada è occupata da un fiume di pellegrini, che pregano nei piccoli templi che s’incontrano lungo il percorso, mangiano, parlano, fanno foto, acquisti ed anche noi abbiamo partecipato vivamente. Lungo il percorso abbiamo visitato anche l’Ashram fondato dal guru Ramana Maharshi, che visse in questo luogo di meditazione fino alla sua morte nel 1950. Alla finedei 14 km. non eravamo per niente stanchi, anzi ancora molto carichi e soddisfatti dell’esperienza spirituale vissuta. Prima di rientrare in stanza, ci siamo immersi di nuovo tra i pellegrini davanti al tempio, dove abbiamo comprato un cd con canti dedicati a Shiva, (che ascolto tutti i giorni, da quando siamo tornati).