TRA CANALI E TULIPANI, AMSTERDAM
Diario di viaggio di Amsterdam di Giovanni Rossi Filangieri
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Amsterdam è la sintesi, o meglio l’alchimia, di diversi elementi che convivono in un equilibrio fragile e perfetto. E’ una vera leggenda e, come per tutte le leggende, non si può descriverla senza rischiare di essere scontati.
Altrettanto, non si può avere la presunzione di possedere per essa una spiegazione razionale. E’ trasgressiva, ma non volgare, tradizionale ma tollerante fino all’estremo, all’avanguardia tuttavia legata al suo passato, altera ma anche passionale. Ogni cosa ed anche l’opposto contrario. Non è una caso che il quartiere a luci rosse sia anche la parte più antica della città ed uno dei suoi luoghi più suggestivi, frequentato anche dalle famiglie. E certamente è sorprendente il fatto che coloro che hanno risolto, senza mezze misure e con soluzioni ingegneristiche strabilianti, il problema di trovarsi a vivere sotto il livello del mare, si spostino prevalentemente in bicicletta. E‘ solo apparentemente un luogo di contraddizioni e contrasti. Sarà per la invidiabile apertura mentale degli olandesi, per la loro concretezza, il loro estremo senso del bene comune, la loro capacità di progredire senza dimenticare (o peggio calpestare) il passato, il loro positivo atteggiamento nei confronti della vita e del bello, sarà per tutto questo e molto altro ancora, che ogni contrapposizione diventa il tassello di una preziosa formula umana ed urbanistica.
E’ così e non vale nemmeno la pena chiedersi perché, ma piuttosto “come”. Amsterdam non la si può prendere, ma solo lasciare che sia lei a prenderti ed imprimere un profondo ed indelebile segno dentro di te. E’ bello lasciarsi trascinare nel suo vortice, attraverso la lunga teoria di canali e ponti, accarezzare con lo sguardo le linee architettoniche, essenziali eppure così eleganti. Appagante confondersi nelle piazze e negli innumerevoli caffè, dolce immaginare di percorrere gli infiniti mosaici di piccole case, in silenzio per non disturbare, ma con la mente ben aperta per osservare e ricordare. Alla fine tutto sarà preciso, le emozioni si incastreranno l’una nell’altra lasciando una piacevole sensazione di consapevolezza. Ed è assecondando questo telepatico sussurro, chiamiamola – magari – intuizione, che Amsterdam ci ha stupito.
Prima della partenza, abbiamo fatto dei piani, studiato la pianta della città, cercato di razionalizzare i percorsi per ottimizzare il tempo a disposizione. Ma poi, arrivati lì, tutto è saltato. E’ stata la nostra meraviglia a guidarci nel ventre dell’ “A’Dam”. Una sinuosa e onirica danza, ballata sulle note di musiche senza tempo e sul carnet: mulini, bistrot, torri, ponti, barche, piazze e un oceano di scintillanti biciclette che testimoniano che Amsterdam è soprattutto uno stile di vita. Un fluire magnetico, solo apparentemente caotico. Con lo sguardo, ora in alto per contemplare il profilo degli antichi palazzi lungo i canali, ora in basso per guardare le “house boat” o la miriade di uccelli acquatici che prospera indisturbata nei canali, il ritrovarsi è sempre stato facile, grazie alla forma a “ferro di cavallo” della città.
DIARIO DI VIAGGIO DI AMSTERDAM: LA GUIDA DELLA LONELY PLANET
In tempi moderni, dove il telefonino, tablet e pc la fanno da padrone, dover acquistare una guida turistica cartacea da portarsi sempre ovunque sembra davvero anacronistico, ma noi di arrivi-partenze.it ve la consigliamo con tutto il cuore. Infatti sia in questo che negli altri viaggi effettuati precedentemente ci siamo accorti che in mancanza di internet il viaggiatore è tagliato fuori sia nel caso avesse bisogno di una mappa, che per gli orari degli spostamenti con i mezzi. E’ indispensabile quindi avere un piano B, che ci risolva facilmente il problema, se mai ci fosse. Un altro aspetto importante è quello di potersi rilassare con una guida di carta in mano e approfondire, nel momento che più ci aggrada, ciò che stiamo visitando, senza le possibili divagazioni che invece si posso fare con un telefonino in mano. Insomma Lonely Planet for ever!!