Diario di viaggio di Budapest, la conclusione della visita
Diario di viaggio di Budapest, la conclusione del nostro viaggio. A cura di Valeriano Menarello
Venerdì 8 luglio è stato dedicato all’approfondimento di quella parte del centro storico non visitato prima. Meta finale, il Parlamento.
Abbiamo iniziato subito con la visita della Basilica di Santo Stefano (Szent Istvan-Basilika), progettata nel 1850 da Jozsef Hild, iniziata nel 1851 conclusa nel 1906, realizzata a croce greca con cupola all’incrocio della navata con il transetto. L’altezza della basilica raggiunge i 96 metri. Come il Parlamento, ad indicare la presenza, in parti uguali, dello stato di religione e politica, oggi, da regolamento edilizio, nessun edificio della città può superare questa altezza.
Proseguendo la passeggiata siamo arrivati a Szabadsag Ter (Piazza della Libertà) nel quartiere di Lipotvaros, realizzata nel 1886, nel luogo dove venne giustiziato, nel 1849, Lajos Batthyany, eroe nazionale.
Oggi la piazza ospita l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, la sede della Banca d’Ungheria, molti edifici in stile Liberty oltre a due statue dedicate a Ronald Reagan e a Harry Hill Bandholtz. Vi è poi un monumento che ricorda la liberazione dell’Ungheria dal nazismo.
Diario di viaggio di Budapest, la conclusione: il Parlamento
Alle spalle della stessa, si intravede l’imponenza architettonica del Parlamento. Man mano che ci si avvicina, non nascondo l’emozione nel vedere quest’opera mastodontica, dove gli stili, neogotici, neo barocco e neo romanico, si intrecciano e convivono perfettamente.
Oggi è la sede della Camera dei Deputati del Parlamento unicamerale ungherese. All’interno, nella sala centrale della Cupola, sono esposti la Sacra Corona Ungherese e gli altri oggetti appartenuti ai Sovrani d’Ungheria come il globo crucigero, lo scettro e la spada. Nello stesso edificio si trova anche la Biblioteca del Parlamento. Il monumento, ideato dall’architetto Steindl richiama, nella struttura esterna, gli stili rinascimentali di Westminster, al quale si è ispirato.
Nota di colore: all’esterno dell’edificio la presenza, sul pavimento, di numerose file di nebulizzatori d’acqua, per rendere meno pesante la calda estate ungherese.
Al ritorno, a conclusione del pomeriggio, non potevamo non soffermarci sul Teatro dell’Opera di Budapest, esempio di architettura neo-rinascimentale, costruito tra il 1875 e il 1884, con elementi barocchi, da Miklos Ybi; ha una capienza di 1310 posti.
Diario di viaggio di Budapest, la conclusione: la movida
Dopo una sosta in albergo e la classica cena in uno dei ristoranti del centro storico, era d’obbligo la passeggiata tra le vie del centro, tra luci e vetrine della via dello shopping, locali di ritrovo di molti giovani (nel ricordo della nostra) come l’Hard Rock cafè Budapest.
La serata si è conclusa ammirando la collina di Buda, e le luci soffuse del Castello, che si riflettevano sul “Bel Danubio Blu”, con la consapevolezza che la vacanza in questa splendida città ormai era giunta al termine, ma i cui ricordi rimarranno indelebili.
Sabato 9 luglio, dopo la solita colazione, ci siamo messi in viaggio per rientrare nel tardo pomeriggio.