LA MAGICA TRANQUILLITA’ DI KOH RUSSEI, CAMBOGIA
Alla ricerca del vero relax cambogiano
Il luogo dove “chi arriva non va più via”……abbiamo capito subito il perché…..una serie di bungalow su una lunga spiaggia con acqua cristallina, lontano dalle feste e dalla confusione della vicina Sihanoukville.
Del resto vivendo uno a Londra e l’altro a Budapest di certo non cercavamo vita notturna avendola a disposizione ogni giorno dell’anno. Tre giorni ad Otres Beach, con in mezzo una notte nell’isola di Koh Russei (Bamboo Island). Posto magnifico, dove maggiormente i turisti vanno per mezza giornata, per questo consiglio di fermarvi una notte e godervi l’isola con i suoi tramonti e le sue acque splendide. Eravamo in 7 a dormire sull’isola, elettricità spenta alle 10:30, niente internet…….assolutamente magnifico se cercate relax e se volete staccare la spina col mondo per qualche giorno.
Unica nota stonata un po’ di sporcizia, in generale su tutte le spiagge cambogiane, perché prima i locali usavano solo foglie di banano (quindi biodegradabili) gettandole in spiaggia e bruciandole, ora con l’avvento della plastica praticamente fanno lo stesso, con risultati però devastanti per l’ambiente e per l’aria, a volte irrespirabile. Purtroppo il paese deve affrontare problemi assai più gravi e c’è una vera e propria carenza di programmi del governo e di cultura della gente per la conservazione del territorio.
Dopo un’altra notte passata a Otres Beach abbiamo iniziato la risalita verso il confine thailandese il giorno successivo. Una giornata epica, dove per raggiungere la Thailandia prenderemo praticamente ogni mezzo di locomozione; bus, minivan, tuk tuk, mototaxi e pick up. Dopo aver comprato un biglietto sul bus per Koh Kong, nel bel mezzo del nulla ci dicono di scendere e che un altro bus ci porterà a destinazione. Aspettavamo un bus, in una non-fermata, alla fine ci siamo ritrovati su un minivan con 3 cambogiani, 2 francesi e qualche migliaia di uova, sapientemente incastrate in tutto il minivan. “Welcome in Cambodia!!!”, la frase più ricorrente quando on the road può veramente succedere di tutto e ci si ritrova veramente all’avventura senza sapere se e quando si arriverà a destinazione. Questa è la vera essenza del viaggio secondo me, l’imprevisto.