10 MOTIVI PER NON VISITARE LA GROTTA DI BABBO NATALE DI ORNAVASSO
Grotta di Babbo Natale di Ornavasso: i nostri consigli per non ripetere una brutta esperienza
Siamo reduci, da qualche giorno, dalla visita della Grotta di Babbo Natale di Ornavasso e vogliamo condividere con voi i nostri pensieri, le nostre esperienze, per mettervi in guardia in merito a questa escursione “poco Natalizia”. Per facilitarvi la lettura di questo articolo abbiamo diviso l’articolo in punti, ognuno associato ad un piccolo riassunto per chiarire le idee.
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L’assenza dell’atmosfera del Natale
E’ proprio in questo periodo dell’anno che tutti i bambini non vedono l’ora di venire in questo posto per vedere, incontrare Babbo Natale ma ciò che si percepisce è che di natalizio c’è ben poco, se non il freddo che si deve subire attendendo l’ingresso alla grotta… Luci, addobbi: ben poca cosa.
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Profitto, valore supremo
C’è da dire che per racimolare soldi un po’ tutti in loco si sono inventati qualcosa e tutto è a pagamento. Giro con le renne, fotografie con le renne, i trenini, i numerosi posti di ristoro.
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Manca l’organizzazione
A chi tocca entrare nella grotta, a quale gruppo? Se siete fortunati sentirete una voce che grazie ad un microfono annuncerà il vostro numero magico e a voi toccherà raggiungere, tra le numerose persone, famiglie che si accalcano, l’ingresso per entrare nel tunnel che porta alla grotta di Babbo Natale. L’attesa per il vostro turno? Sotto un gazebo non riscaldato, ovviamente: siamo solo a dicembre e con dei bambini piccoli, dopotutto!!
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Non mancano i furbetti
Pranzare, se non arrivi da casa avendo già mangiato, lo si può fare in diversi punti di ristoro.
Peccato che nel primo ristorante all’interno del tendone dei mercatini che si trova all’arrivo del primo trenino in centro ad Ornavasso, senza che ne fossimo messi a conoscenza il ristoratore abbia messo lungo la nostra tavolata 5, 6 bottiglie di vino che costavano SOLO 15 euro. Bella fregatura, considerando che bisogna pranzare con la giacca addosso, per il freddo, visto che anche se il tendone è al chiuso fa lo stesso un freddo boia. Pensateci bene prima di decidere di mangiare da queste parti, guardando le recensioni dei ristoranti su Tripadvisor.
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Mercatino di Natale in tenda
Da quando il mercatino di Natale si trova in tende di plastica bianca, come quelle che vengono usate per le emergenze sanitarie? Le casette di legno dove sono finite? Di aria natalizia c’è ben poco!
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Al freddo e al gelo, come Gesù bambino
Pur avendo prenotato on-line per un orario preciso e pagato anticipatamente con un bonifico bisogna attendere ad oltranza il turno per l’ingresso del tunnel al freddo. I funghi che potrebbero riscaldare ci sono, peccato siano spenti e nessun cartello o addetto che ne indichi manutenzione o malfunzionamento. Solo un gran freddo.
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Il circo, una tenda ridicola
Entrare nella piccola tenda da circo che del nome ha solo il fatto che sia rotonda è una prova di agilità del più bravo dei circensi, troppo piccola, troppa gente, troppo caldo e appena si esce troppo freddo. Un mix malsano.
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Attendere prego
E’ vero che era un sabato ma l’attesa è davvero eccessiva, considerando che ci sono dei bambini piccoli, che si potrebbero beccare un bel raffreddore. Per entrare nel tunnel che porta alla grotta l’attesa è stata di circa un’ora, poi dentro al tunnel bisogna aspettare tutti in fila per entrare nella grotta, altri 20 minuti. Poi per incontrare Babbo Natale all’interno della grotta altri 10 minuti per farsi una velocissima foto con lui, infine per ritirare la foro altri 15 minuti.
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Il costo
Il biglietto di ingresso alla Grotta di Babbo Natale di Ornavasso costa 15 euro sia per gli adulti che per i bambini che abbiamo più di tre anni, per fare una foto di 15 secondi con Babbo Natale. Direi eccessivo. Non è permesso fare foto con le proprie macchine fotografiche.
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La rabbia al ritorno
Ma avevamo proprio bisogno di questo supplizio? E soprattutto al piccolo è piaciuto questo incontro magico? Manco per sogno, la stanchezza ha avuto la meglio e l’incontro con Babbo Natale è avvenuto tra lacrime e singhiozzi. Speriamo solo che si dimentichi presto di questo Babbo Natale e che l’incontro con un suo omonimo sia più felice.
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